Tiogair by Manuel Arbanassi

Tiogair by Manuel Arbanassi

autore:Manuel Arbanassi [Arbanassi, Manuel]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9781980676614
Google: ZrRptwEACAAJ
Amazon: B07BVZQTYN
editore: Independently published
pubblicato: 2018-04-03T08:25:47+00:00


CAPITOLO 17

Quando scese dalla metropolitana, il vento freddo aveva cominciato a farsi più forte, facendo svolazzare le code del suo trench contro la sua coda e le sue gambe. Chiudendolo più forte, continuò a parlare, con l’icona di Paula che contrastava con il buio delle strade.

“Ti dico che devi dire alla tua gente di installare il programma appena arriva.”

“Lo farò, ma dobbiamo dire loro perché! Avvertirli! Stai parlando di una stramaledetta bomba atomica, non di un semplice virus!”

“E questo è il motivo per cui non possiamo dirlo a nessuno, Paula! Vuoi passare di nuovo per le rivolte? Con la gente che si riversa per strada, il casino in cui è caduta l’economia? Ogni singola clinica da qui a Seattle piena di gente che fa a botte per farsi togliere il sistema MUSE?”

“Non mi piace tenerli all’oscuro, Tiogair.”

“Neanche a me, ma è l’unico modo. Con un po’ di fortuna, Daniel riuscirà a introdurre la patch tra quelle ufficiali e nessuno saprà niente. Io mi prenderò cura del resto.”

“Ti comporti sempre così. Devi smetterla. È chiaro che è qualcosa di grande, e tu la tratti come se fosse una scaramuccia.”

“Cos’altro vuoi che faccia, Paula?! Non posso nemmeno fidarmi dei miei colleghi su questo! Conosci la gente come me! Se lo posto da qualche parte, qualcuno spargerebbe l’informazione per il bene di tutti. Certo, sicuro, avrebbero buone intenzioni, ma nel frattempo sputtanerebbero tutti per i prossimi tre anni. Ammesso che abbiano buone intenzioni.”

“Ok, ho capito, ma non sei da sola! Non puoi continuare a dire alla gente che ti vuole bene ‘faccio io’, come se fossi l’eroina di qualche stupido film d’azione!”

Stava cominciando a perdere la pazienza. “Quindi cosa vuoi, che vi veda morire? Non se ne parla. Me ne occupo io. E finirò questa storia dando la schiena a qualche esplosione figa.” cercò di scherzare, per stemperare la tensione.

Non ci fu nessuna risata dall’altro lato della linea. Solo un lungo, giudicante silenzio.

“Certo.” Paula tornò finalmente a parlare. Era incazzata. Il tono vago era un chiaro segno. “Grazie per l’aggiornamento, T. Se muori, giuro che ti ammazzo io. Ci vediamo.”

“Seh. Ci vediamo.”

Quando mise giù, prese un lungo respiro frustrato. Non poteva negare che Paula avesse ragione. E sapeva che la gente attorno a lei voleva aiutare. Ma non poteva permettersi di perderli.

Erano in quella vita, sapevano i rischi che correvano, e lei lo capiva. Ma per lei, voleva solo dire che doveva preoccuparsi che non morissero da soli sui loro incarichi, senza che lei li trascinasse in qualche contratto o avventura di merda, come quella in Oldtown.

D’altra parte, le ricordò un piccolo pezzo della sua coscienza, se avesse lasciato che qualcuno la accompagnasse ad Oldtown le cose potevano andare diversamente. Forse sarebbe persino riuscita a salvare quegli schiavi. E ad uccidere quella sociopatica.

Cominciò a camminare di nuovo, più velocemente, strappandosi dalla testa quei pensieri.

Prese un vicolo, guardando ai vari simboli sul muro. Ne cercava uno specifico. E quando trovò la matrice alchemica innestata sul muro, vi premette la mano sopra.

Sentì la propria essenza



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